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Amélie NOTHOMB,

Acido solforico

Guanda, 2008

Concentramento. Un nome, un programma. Oggigiorno si parla tanto di tv spazzatura ma ai livelli trash di questo libro fortunatamente non siamo ancora arrivati. Cosa succederà quando la gente si stancherà dei reality che vengono proposti al giorno d’oggi? Amélie Nothomb ci ha dato la sua idea ovviamente estrema e provocatoria. Probabilmente i campi di concentramento nazisti sono una delle atrocità più mostruose della storia e se poi vengono usati per fare un reality… Una trasmissione che batte tutti irecord di ascolti, che fa della morte un prodotto, una fonte di guadagno.

Cisono i prigionieri ed i kapò, i bruti e i vinti. L’impotenza contro il male, l’ipocrisia delle persone, il dolore, la fame, la fatica, la frustrazione, il mistero divino, la figura di Cristo, del capro espiatorio, l’amore incondizionato e non, la lotta con il mondo che ci circonda e con se stessi per la sopravvivenza, questi sono solo alcuni dei temi trattati in poco più di cento pagine. Un libro che si può leggere velocemente ma intenso perché ogni singola frase nasconde un significato più o meno esplicito da cercare fra le righe. Altri due temi, in particolare, sono significativi: il primo è che per sopravvivere noi abbiamo bisogno di esempi, di modelli, di persone a cui fare riferimento. C’è chi ha Dio (qualunque sia il suo nome), chi ha degli ideali e poi c’è chi, come i prigionieri del romanzo, ha una persona a lui vicina. Il secondo è l’antagonismo tra bene e male ma soprattutto, quanto questi opposti sono vicini? Quand’è che arrivano a toccarsi, se possono? Ed esistono confini precisi tra i due? Volendo si potrebbe dissertare su un romanzo del genere; offre tantissimi spunti per la riflessione sta al lettore coglierli e farli sbocciare.

                                                                           Veronica Pulito      


Amélie NOTHOMB,

Stupore e tremori

Guanda, 2008

Se volevate trovare fra queste pagine un mare di ciliegi in fiore e una terra ricoperta di petali rosati, questo non è il libro che stavate cercando. Questo è un libro che parla di un altro Giappone: il “Giappone-azienda”, il “Giappone-irreprensibile”, il Giappone delle tradizioni millenarie (siano esse positive o negative). Con un velo di esilarante ironia e situazioni che sfiorano il grottesco “Amélie-san” traccia con una penna brillante la suaescalation al degrado.

Grazie ad errori che, per quanto umani, hanno dell’infantile, la sua esperienza in un’azienda giapponese vola tra lacatastrofe e il martirio con la porta aperta alla redenzione.

Se stupore etremori era l’atteggiamento da tenere secoli fa di fronte all’imperatore, tutto sommato si può dire che l’espressione soddisfi anche alcune delle sensazioniche si hanno leggendo queste poche pagine.

Forse una bellezza angelica celaSatana. Forse l’inferno è sulla terra, per farsi un’idea bisogna buttare un occhio…

                                                                           Veronica Pulito

 

ISIS J.F.Kennedy Monselice                                                                                                                                                             © raccisa 2006